Aperta la galleria Montenegrone Il 7 Gennaio 2008 è stato aperto al traffico l'ultimo tronco sulla SP 671, lungo 5,3 km, tra lo svincolo di Pedrengo (SP 69) e lo svincolo di Nembro (SP 65), facente parte del raccordo Seriate-Nembro-Albino-Gazzaniga (18 km), che facilita l'accesso alla Val Seriana, in provincia di Bergamo. All'inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, il Presidente dell'Anas Pietro Ciucci, il Presidente della Provincia di Bergamo Valerio Bettoni, l'Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo, e Monsignor Lino Belotti, vescovo ausiliare di Bergamo. |
Dello stesso raccordo, nel corso del 2007, erano
stati inaugurati a Gennaio i primi 3,8 km e a Giugno gli ultimi 5,2 km
del tratto da Nembro a Gazzaniga. Con l'apertura al traffico, l'Anas ha
provveduto a consegnare la nuova opera alla Provincia di Bergamo a cui
- a seguito del processo di decentramento in materia di viabilità
- competerà da oggi la gestione. Consultare E-News
Weekly 24/2007. Il tronco tra lo svincolo di Pedrengo e lo svincolo
di Nembro ha richiesto un investimento complessivo di circa 80 milioni
di Euro. La nuova infrastruttura si articola in un tratto all'aperto, parzialmente in trincea, lungo circa 1,9 km; nel viadotto Cà Bianca di 500 m; nella galleria Montenegrone a singolo fornice, a doppio senso di marcia, lunga 3.378 m e con una galleria di svincolo monodirezionale lunga 315 m, per il collegamento tramite rotatoria con la strada provinciale verso Villa di Serio. La galleria ha una sezione di 54,24 m2 e una pendenza media del 1,07%. La galleria Montenegrone con lo svincolo annesso era stata ultimata negli anni '90 in quasi tutti i suoi componenti edili e strutturali, a eccezione dei locali tecnologici. I lavori erano stati infatti consegnati parzialmente alla ditta Rozzi, aggiudicataria della gara d'appalto nel 1998 e avrebbero dovuto essere completati in 900 giorni. Nel 2004 l'appalto per l'impiantistica fu aggiudicato all'ATI composta da Elef e Gecomar. Collegarsi a www.elef.it e a www.gecomar.it |
Molteplici problemi sorti durante la costruzione
e l'equipaggiamento della galleria hanno fatto passare quasi 9 anni prima
che si potesse procedere all'apertura. Uno dei motivi del ritardo è
stato il necessario adeguamento alle nuove normative di sicurezza per
il traffico in gallerie a doppio senso di marcia, introdotte in Europa
dopo la tragedia del Monte Bianco. Sicurezza All'interno della galleria sono state realizzate 10 piazzole di emergenza disposte a quinconce (una ogni 250 m circa), ciascuna della lunghezza di 40 m e, in prossimità della centrale di ventilazione, è stata realizzata una galleria di servizio lunga 150 m, con la duplice funzione di accesso ai mezzi di emergenza, di soccorso e come di via di fuga pedonale. All'interno della galleria sono presenti 34 ventilatori CBJET 100/10 - RS mot. 27 kW forniti da Cbi Service, i più moderni impianti di illuminazione forniti da Grechi Illuminazione, di controllo atmosferico e controllo traffico (con scanner, laser, radar), di sistema antincendio, di rilevazione incendi con cavo termosensibile forniti da Thermostick Elettrotecnica, oltre a un sistema di video sorveglianza (sistema rilevazione incidenti, veicoli fermi e code) mediante 96 telecamere e videoregistrazione digitale, con 14 postazioni di richiesta soccorso SOS. Collegarsi a www.cbi-service.com, www.grechi.com e a www.thermostick.com L'impianto di controllo traffico e videosorveglianza nella galleria, fornito dalla Distelco, permette l'analisi delle immagini delle telecamere interne. Le immagini vengono, tramite fibre ottiche, inviate verso il centro operativo per essere analizzate e registrate. Il sistema si compone di 80 telecamere all'interno della galleria, 13 telecamere nelle piazzole di emergenza, tre telecamere agli imbocchi, tre concentratori in armadi rack IP55 all'interno della galleria, 10 unità di analisi e controllo traffico/fumi forniti da Citilog, tre unità di registrazione video 25 immagini per secondo/48 h, una centrale di controllo con workstation operatore e un'integrazione allarmi con sistema SCADA di controllo galleria. Collegarsi a www.distelco.it e a www.citilog.com L'impianto di ventilazione ha il compito di diluire gli inquinanti in galleria al di sotto dei valori di soglia consentiti dalle normative. Nella galleria Montenegrone è di tipo longitudinale e prevede l'utilizzo di ventilatori ad induzione, del tipo reversibile, con raddrizzatori della vena fluida, e di una centrale di ventilazione in caverna, ricavata circa a metà percorso, contenente ventilatori assiali reversibili per l'estrazione dell'aria viziata dal tunnel ovvero per l'immissione dell'aria fresca, con presa dell'aria esterna ed espulsione dell'aria viziata attraverso una torre di ventilazione alta 56 m, di cui 44 m interrati e 12 m all'esterno. Il controllo dell'inquinamento in galleria avviene tramite appositi strumenti di rilievo CO, NO e opacità; anemometri dedicati rilevano la velocità dell'aria in galleria e consentono di regolare i ventilatori per spingere i fumi nella direzione corretta. La Provincia di Bergamo ha distribuito un opuscolo informativo contenente le misure comportamentali da osservare in galleria. Collegarsi a www.provincia.bergamo.it/Provpor/provBgViewEditorialNewsProcessWAI.jsp?editorialID=89163. 04/08 |