Il Traforo dello Zillastro della trasversale 
    Ionio Tirreno denominata Bagnara-Bovalino
    Il Traforo dello Zillastro è la maggiore opera della trasversale Ionio 
    Tirreno, denominata Bagnara-Bovalino, lunga circa 39 km, che si sviluppa in 
    direzione Ovest-Est, collegando il bacino tirrenico con quello ionico. La 
    tratta Bagnara-Bovalino si collega alla SS 106 Jonica tra Ardore e Marina 
    di Gioiosa Jonica. Per il tracciato cliccare qui. 
    Il progetto definitivo di questa trasversale prevede la suddivisione in 5 
    lotti: lotto A (da Bagnara a Sitiziano), lotto B (da Sitiziano a Santa Cristina 
    d'Aspromonte), lotto C (da Santa Cristina d'Aspromonte a Platì), lotto 
    D (da Platì a Natile Nuovo) e lotto E (da Natile Nuovo a Bovalino). 
    Il traforo dello Zillastro, appartenente al lotto C, è costituito da 
    una doppia galleria, una per senso di marcia: la canna "Madonna della 
    Montagna", lunga 5.980 m dal Tirreno verso lo Ionio (fra le progressive 
    km 16+750.00 e 22+730.00) e la canna "Crocefisso dello Zillastro", 
    lunga 6.048,50 m, in direzione contraria (tra le progressive km 16+741.50 
    e 22+790.00).
    I tratti di imbocco in artificiale delle due canne sono lunghi 15 e 33 m per 
    la canna C2-Dx, 20 e 83 m per la canna C1-Sx, rispettivamente per i lati Bagnara 
    (Ovest) e Bovalino (Est). La pendenza massima è del 2,91% da quota 
    +515 slm (imbocco S. Cristina di Aspromonte) a quota +372 slm (imbocco Platì).
    La copertura massima della galleria è di 679 m per l'asse C1-Sx e di 
    680,70 m per l'asse C2-Dx. In media, per oltre 4 km di tracciato, la copertura 
    non scende mai al disotto di 260 m e raggiunge subito altezze considerevoli 
    a causa delle elevate inclinazioni dei versanti ionico e tirrenico.
    Le due canne sono di lunghezza tale da posizionarsi rispettivamente al decimo 
    e all'undicesimo posto nella classifica di tutte le gallerie naturali realizzate 
    o in progetto attualmente in Italia.
    In accordo con quanto contenuto nel progetto preliminare di concorso, la scelta 
    di dotare il traforo di due canne e sdoppiare quindi la carreggiata stradale 
    dell'infrastruttura (C1 del DM 05/11/2000), è scaturita da una serie 
    di considerazioni principalmente legate alla necessità di raggiungere 
    un elevato grado di sicurezza in galleria, anche a fronte di un incremento 
    dei costi finali.
    Le singole canne sono state concepite con larghezza alla base che è 
    somma della corsia di 3,75 m (con banchina aggiuntiva a sinistra di 0,50 m) 
    + corsia di emergenza di 3,00 m, oltre ai franchi per ogni lato per il posizionamento 
    dei new-jersey, il passaggio di parte degli impianti e la loro ispezione e 
    manutenzione.
    Questo significa ovviamente che, in casi eccezionali quali ad esempio le manutenzioni 
    ordinarie e/o straordinarie, incidenti, ecc., il traffico può momentaneamente 
    deviarsi (in deroga e quindi a velocità ridotta) su una sola canna 
    semplicemente "ridisegnando" opportunamente la segnaletica orizzontale 
    (ricavando due corsie da 3,25 con 2 banchine da 37,5 cm).
    Anche in tale ottica, gli impianti di sicurezza delle canne sono stati dimensionati 
    in modo tale da garantire una sufficiente aerazione e sicurezza anche in questi 
    periodi di uso eccezionale.
    Le due canne sono dotate di percorsi by-pass carrabili e pedonabili ogni 300 
    m, anziché 900 m.
    Particolare attenzione è stata posta infine alla resistenza al fuoco 
    della parte strutturale delle due canne, dotando la volta e la parte dei piedritti 
    non protetta dai new-jersey (e quindi dalla sabbia) di uno specifico trattamento 
    di protezione.
    Si tratta di un rivestimento protettivo all'interno di gallerie naturali e/o 
    artificiali, ottenuto mediante lo spruzzamento uniforme sulle strutture portanti 
    in cemento armato di adeguato intonaco, refrattario alle alte temperature 
    in accordo alla specifica RWS. Lo strato di intonaco è a sua volta 
    rinforzato al fine di garantirne la stabilità e la perfetta tenuta 
    nel corso degli anni, mediante l'inclusione (a metà spessore) di un'apposita 
    rete metallica zincata a caldo a maglie 50 x 50 mm. 
    Lo spessore minimo di materiale intonacato è stato previsto in misura 
    di 38,5 mm, valutato in funzione del grado di isolamento di progetto (REI 
    120) e dunque in funzione delle temperature minime da rispettare a livello 
    dei rinforzi strutturali del calcestruzzo (che saranno annegati almeno a 25 
    mm nel cemento armato, secondo specifica RWS), nonché in funzione della 
    natura e tipologia del calcestruzzo strutturale da proteggere. 
    Le valutazioni dello spessore sono state effettuate prevedendo di garantire 
    dopo 120 minuti, secondo la curva RWS, una temperatura di interfaccia "calcestruzzo/intonaco 
    protettivo" non superiore a 335 °C (inferiore al valore RWS massimo, 
    pari a 380 °C ) e una temperatura a livello dei rinforzi annegati a 25 
    mm dalla interfaccia "calcestruzzo/intonaco protettivo" di massimo 
    210 °C (anche in questo caso inferiore dunque al valore RWS massimo, pari 
    a 250°C). 
    Nei pressi del Traforo dello Zillastro, sia dal lato dell'imbocco tirrenico 
    che da quello ionico, sono stati previsti due Centri di Sicurezza del Traforo 
    (C.S.T.), presso i quali costituire altrettanti centri di presidio e di emergenza 
    al fine di garantire sia un ottimo livello di sicurezza preventiva, ma in 
    casi estremi, anche di sicurezza repressiva.
    L'area di scavo per ogni canna è pari a 93,75 m2. Per ulteriori dettagli 
    sulla sezione tipo cliccare qui.
    Per quanto riguarda la geologia, le unità litologiche affioranti lungo 
    la fascia di territorio interessata dal tracciato sono rappresentate, dall'unità 
    di genesi metamorfica, da formazioni di origine sia marina sia continentale. 
    L'unità metamorfica è costituita da scisti biotitici con anfiboliti, 
    localmente con bande di gneiss biotitici e da gneiss quarzoso biotitici granatiferi. 
    Il complesso metamorfico, costituisce l'intero massiccio dello Zillastro e 
    si ritiene rappresenti l'unità di maggiore importanza geologico tecnica, 
    poiché affiora nella porzione di territorio interessato dalla galleria 
    più lunga ed importante del tracciato.
    Il progetto definitivo è stato realizzato e consegnato dal raggruppamento 
    vincitore STI Srl composto da Procopio, Fedele, Polifroni, Corona, Stone, 
    Musinet, Sina, Italtec, Bosco e Colaci. Collegarsi a www.progineer.it
    I rilievi geostrutturali hanno permesso di individuare delle sezioni tipo 
    di scavo in funzione delle caratteristiche di resistenza e deformabilità 
    dell'ammasso e in funzione dei carichi litostatici corrispondenti alle coperture. 
    Il comportamento dell'ammasso roccioso per effetto dello scavo della galleria 
    è stato raggruppato in Tipo A (fronte stabile), Tipo B (fronte stabile 
    a breve termine) e Tipo C (fronte instabile). In funzione delle caratteristiche 
    geometriche del cavo e delle condizioni geotecniche della formazione attraversata, 
    la tecnologia di costruzione risulterà: avanzamento a piena sezione, 
    preconsolidamento al contorno ed al fronte con posizionatore 2 bracci (sistema 
    Odex), avanzamento in formazioni preconsolidate, con fresa o martellone idraulico, 
    avanzamento in formazioni rocciose con esplosivo, casseri di rivestimento 
    movimentabili con portale idraulico passante. I fronti di scavo sono quattro. 
    Per approfondimenti sulle tecniche di sostegno e rivestimento, sulle modalità 
    di smaltimento dello smarino, cliccare qui. 
    La Piacente Costruzioni ha iniziato i lavori per il primo stralcio del Lotto 
    E. 
    Il costo complessivo del Traforo dello Zillastro, l'opera più onerosa 
    della trasversale, è stimato pari a circa 263 milioni di Euro (strutture 
    delle gallerie naturali ed artificiali, opere di imbocco e sovrastrutture 
    stradali: 214 milioni di Euro; impianti illuminazione, ventilazione, radio, 
    segnaletica luminosa, cabine elettriche: 26 milioni di Euro; impianti di sicurezza 
    SOS, antincendio, nebulizzazione, by-pass, etc.: 23 milioni di Euro).
    L'apertura al traffico dell'intera infrastruttura è prevista entro 
    il 2014-2015. Collegarsi a www.provincia.reggio-calabria.it/binary/provincia_rc/s_apq/presentazione12052005.1116946063.pdf 
    16/06.