Progetti di Mega Tunnel: Fantascienza o Realtà?
A prima vista appaiono progetti quasi di fantascienza,
una "fiera dei sogni", con pochi agganci con la realtà. Eppure,
diverse infrastrutture, di lunghezza o difficoltà costruttiva tali
da rendere plausibili anche la formulazione delle idee più ardite,
sono già operative o in via di completamento. Si parla di gallerie
(specie ferroviarie) lunghe oltre 100 km, in grado di collegare regioni relativamente
vicine e strategiche sotto il profilo economico. O addirittura anche continenti,
come nel caso dei tunnel sotto gli stretti di Gibilterra o di Bering, ricreando
così nei fatti la mitica "Pangea", la massa originaria unica
delle terre emerse. II tutto sotto la spinta di un'irresistibile domanda di
mobilità di uomini e merci, effetto della globalizzazione socio-economica
mondiale in atto.
Il tunnel del Gottardo, lungo 57 km (l'avanzamento dei lavori è già
al 70%, con I'apertura al traffico fissata per il 2016) o i progetti delle
gallerie di base del Brennero (55 km) e Torino-Lione (53 km), sono i migliori
biglietti da visita della concretezza di questa corsa all'opera colossale.
I frutti della tecnologia
Lavori che sino a pochi anni fa sarebbero apparsi irrealizzabili, a causa
di insormontabili difficoltà tecniche e costi proibitivi, oggi stanno
diventando fattibili grazie al trasferimento ai metodi di costruzione dei
progressi compiuti nelle trivellazioni minerarie, delle esperienze acquisite
con lo scavo di centinaia di chilometri di metropolitane in tutto il mondo
e dello sviluppo delle prospezioni geologiche sottomarine nate per ricercare
idrocarburi. Si tratta di lavori che stanno trasformando il volto dei trasporti
a livello mondiale.
I dieci progetti di seguito illustrati sono solo alcune delle idee che faranno
compiere un autentico balzo alla mobilità dell'uomo, entro la prima
metà del secolo. In particolare, il miglioramento delle tecniche e
dei mezzi di escavazione ha permesso di guardare con realismo a tunnel sottomarini
con lunghezze superiori alla soglia psicologica dei 100 km. Ed ecco le proposte
di unire in galleria Taiwan con la Cina continentale (ben 125 km), I'Irlanda
al Galles (95 km) o il Giappone alla Corea (due tratte di 55 e 65 km che riemergono
nella storica isola di Tsushima).
Irlanda-Galles
Lungo la linea di ferry più frequentata tra l'lrlanda e la Gran Bretagna
era inevitabile pensare a una soluzione che evitasse attese anche di ore per
gli imbarchi, specie durante i mesi estivi. La soluzione del tunnel sotto
il mare d'Irlanda, di ben 95 km, avanzata fin dagli anni 60, presenta diverse
difficoltà, a partire dalla profondità massima delle acque,
che nel punto prescelto è di 160 m.
Sotto il profilo geologico, il terreno su entrambe le rive è poi formato
da rocce di tipo caledoniano, assai antiche (hanno circa 400 milioni di anni)
e quindi stabili ma, proprio perciò molto compatte e di
difficile scavo. Ciò si ripercuoterebbe sui costi (stimabili come minimo
in almeno 15-20 miliardi di Euro) e sulla durata dei lavori, valutabili in
10-15 anni. Consultare E-News
Weekly 3/2005.
Irlanda-Scozia
Il Centre for Cross Border Studies ha proposto di collegare l'Irlanda con
la rete ferroviaria AV europea, tramite un nuovo ponte o tunnel verso la Scozia.
Con un tracciato di 33,8 km, attraverserebbe una di ultime grandi distese
d'acqua che separano gli stati europei e permetterebbe di andare in treno
da Glasgow a Dublino in circa 90 minuti. Il collegamento darebbe una forte
spinta agli scambi economici e sociali tra entrambe le zone di Irlanda e Scozia.
Il progetto inoltre amplificherebbe le occasioni commerciali dell'Irlanda
con l'Europa e decongestionerebbe gli aeroporti irlandesi. Sarebbe inoltre
necessario un costoso ammodernamento della linea ferroviaria Stranraer-Glasgow
(161 km), soggetta alla legge Europea in quanto classificata come itinerario
trans-europeo. Un ponte è più probabile del tunnel, come collegamento
tra la Contea Down o la Contea Antrim e il promontorio di Galloway, vicino
a Stranraer. Il collegamento potrebbe essere costruito per il 2030, quando
i treni che viaggeranno a 300 km/h potranno raggiungere Parigi da Dublino
in 7 ore e mezza.
Finlandia-Estonia
Il motivo principale per il quale la nazione finnica desidera realizzare un
tunnel da Helsinki a Tallin, sotto il Golfo di Finlandia, è di ordine
politico. Vuole infatti evitare di dipendere dai potenziali ricatti russi
nei traffici verso l'Europa, stabilendo con essa un legame più diretto
attraverso i Paesi Baltici e la Polonia. L'alternativa, egualmente contemplata,
è il passaggio con un analogo tunnel da Vaasa ad Umeå in Svezia
(lungo circa 50 km), sotto il Golfo di Botnia, attraverso la Svezia, che aprirebbe
però una via molto più lunga verso I'Europa.
Tra gli ostacoli maggiori, oltre ai volumi di traffico (secondo varie stime
piuttosto modesti), vi è anche la geologia: le rocce precambriane della
regione sono tra le più antiche d'Europa, con oltre 600 milioni d'anni,
e perforarle sarà costosissimo (non meno di 20 miliardi di Euro), con
tempi di esecuzione prevedibili in almeno 15 anni. Consultare E-News
Weekly 26/2007.
Spagna-Marocco - Stretto di Gibilterra
Il tunnel Africa-Europa, in realtà, più che evocare timori atavici
d'invasione di masse di diseredati islamici (il tunnel della Manica, ad esempio,
si è rivelato impermeabile a tali flussi), presenta notevoli difficoltà
costruttive: la profondità di scavo supererà i 300 m e, soprattutto,
l'area presenta una forte sismicità. Inoltre i costi di costruzione,
per ora stimati in 6-10 miliardi di Euro, appaiono alquanto ottimistici e
mancano stime sicure sui futuri volumi di traffico: vengono ipotizzati otto
milioni di tonnellate di merci e nove milioni di passeggeri nel 2025, ma nessuno
appare in grado di scommettere sul futuro sviluppo algerino e dell'Africa
occidentale, i naturali bacini d'utenza dell'opera. Appare anche elevato iI
rischio che essa sia molto onerosa sul piano gestionale. Click es/119
e ma/13.
Consultare E-News
Weekly 28/2007, 13/2007, 30/2005, 5/2005 e 6/2002.
Italia-Tunisia
Tra i grandi tunneI internazionali prospettati, quello da Castelvetrano (Italia)
a Capo Bon (Tunisia) ha le più scarse probabilità di realizzazione:
la lunghezza complessiva prevista è infatti di 136 km. Il percorso
potrebbe essere suddiviso in cinque tratte di 20-30 km l'una, con quattro
isole artificiali su cui far passare il traffico. Questo consentirebbe di
aumentare il numero delle macchine perforatrici al lavoro contemporaneamente,
riducendo i tempi di scavo, ma farebbe salire i costi di nolo e costruzione.
La temperatura tenderà a salire fortemente (la stima è d'esercizio
è di ben 25° anche dopo una costosa refrigerazione).
L'ipotesi di un traffico di 30 milioni di tonnellate annue di merci (il traffico
privato è escluso in una
prima fase) è tutta da provare, mentre i tempi di esecuzione (sette
anni) appaiono ottimistici. Rapportati ai costi incontrati nella costruzione
dell'alta velocità ferroviaria, l'ipotesi di spesa di 20 miliardi appare
molto rosea. Infine, la zona del Canale di Sicilia è altamente sismica.
Consultare E-News
Weekly 31/2003.
Cina-Taiwan - Stretto di Taiwan
Anche per quest'opera esistono difficoltà di ordine politico, infatti
per deciderne la realizzazione i dirigenti di Taipei dovranno accordarsi con
quelli di Pechino. La ragione principale che spinge alla costruzione del tunnel
da Chin Men (Cina) a Yun Lin (Taiwan) è l'esplosivo traffico economico
tra le due rive dello stretto di Formosa. L'anno scorso gli investimenti da
Taiwan hanno superato i 53 miliardi di dollari, coinvolgendo oltre 70mila
aziende).
Sul piano tecnico la lunghezza di 125 km (seppur spezzabile con una possibile
risalita
nell'arcipelago delle Pescadores) appare un ostacolo enorme. Sono previsti
circa 15-20 anni di realizzazione con un costo sicuramente non inferiore a
20-25 miliardi di dollari. Anche qui occorre poi considerare l'altissima sismicità
della regione. Consultare E-News
Weekly 46/2005, 33/2003 e 13/2002.
Giappone-Sud Corea
Il Sol Levante è forse il paese con il bagaglio tecnologico più
avanzato per concepire un'opera così
faraonica: ha già in esercizio nove tunnel ferroviari lunghi oltre
13 km, quattro lunghi oltre 20 km e quello di Seikan (quasi 54 km, attuale
record mondiale) che collega da quasi vent'anni le isole di Honshu e Hokkaido.
Tokio, con il tunnel che collegherebbe Yobuko (Giapppone) con Masan (Corea
del Sud), mira a congiungersi al continente asiatico e, in caso della riunificazione
delle due Coree, anche ai mercati europei (attraverso la transiberiana russa,
in via di potenziamento con investimenti per 30 miliardi di dollari nei prossimi
10 anni), dove un container potrà giungere in meno di 20 giorni.
Dopo oltre 10 anni di studi, non sono stati ancora scelti il metodo di scavo,
nè la tipologia di galleria. Con grande probabilità i costi
saranno colossali (non meno di 40-50 miliardi di dollari, anche se Seul e
Tokio hanno forti capacità di spesa). Questa zona è inoltre
tra le più sismiche del pianeta. Consultare E-News
Weekly 14/2007 e 43/2002.
Sumatra-Giava
Già nei primi anni 60 si pensava a unire Giava e Sumatra, le due isole
più grandi e popolate dell'arcipelago indonesiano. Solo dopo l'evidente
insufficienza dei ferryboat (gli oltre 15 milioni di passeggeri annui e i
tre milioni di automobili attendono da un minimo di 2,5 a un massimo di 24
ore per traghettare) si è fatta strada l'idea di un collegamento permanente.
Scartata la prima ipotesi di un ponte, in parte sospeso, dal costo ipotizzato
di 24 miliardi di dollari, si è ripiegato su un tunnel a doppia canna,
7 m di diametro l'una: costi vivi stimati intorno a 2-4 miliardi di Dollari
e costi di gestione annuali pari a 4-8 milioni di Dollari. Con una tariffa
di transito di 20 dollari per veicolo, l'opera si ripagherebbe in 35 anni
e si stima durerebbe 200 anni. Anche qui occorre però tenere neI massimo
conto il rischio sismico: l'isola di Krakatoa, dove nel 1883 avvenne la più
violenta eruzione vulcanica con terremoto delle storia moderna, dista appena
50 chilometri. Cliccare id/13.
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Weekly 50/2006.
Russia-Stati Uniti - Stretto di Bering
È probabilmente l'opera che più stimola la fantasia geopolitica:
un collegamento sotto (o sopra, per
alcuni) lo stretto di Bering unirebbe fisicamente le due più grandi
masse continentali del mondo. Al tunnel (di oltre 95 km) pensano soprattutto
gli Usa, attratti dall'accesso alle enormi ricchezze siberiane di materie
prime e all'import fino a 20 miliardi di dollari l'anno di energia elettrica.
La stima di un costo di 65 miliardi di dollari è data da 10-12 miliardi
per il tunnel vero e proprio, il resto da almeno 6.000 km di rete ferroviaria
da realizzare ex novo (ma ripagabili in 20 anni con un
traffico merci annuo stimato in 100 milioni di tonnellate). La durata della
costruzione è valutata in 10-15 anni. La società di controllo
dovrebbe essere formata da autorità pubbliche russe e americane (con
il 25% ciascuno) e il resto da investitori privati. Consultare E-News Weekly
19/2007 e 36/2002.
Giappone-Russia
Circa il 95% delle merci inviate da ovest ad est e viceversa passano per il
Canale di Suez. Nuovi corridoi di trasporto nell'Estremo Oriente abbrevierebbero
notevolmente i tempi necessari per la consegna delle merci. Sono stati presentati
i progetti per un tunnel di 42 km tra l'isola di Sakhalin e quella di Hokkaido,
oltre a un tunnel di 7 km tra Sakhalin e la Russia continentale. Consultare
E-News
Weekly 41/2005 e 19/2005. 35/07.