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         Il giorno di Santa Barbara è caduto 
          l'ultimo diaframma del tunnel di Moutier 
          La caduta dell'ultimo diaframma del tunnel di Moutier 
          è avvenuta lunedì 4 dicembre 2006, dopo la celebrazione 
          di una messa dedicata a Santa Barbara, la protettrice dei minatori. 
          La canna a valle è stata conclusa tre anni dopo l'inizio dei 
          lavori. A Febbraio 2003, l'avanzamento della TBM da 2.000 t, che aveva 
          iniziato a scavare a fine Ottobre 2002, era stato fermato da una zona 
          geologica perturbata. I lavori erano allora continuati, inizialmente 
          nell'altra canna, con il metodo tradizionale, e quindi nuovamente nella 
          canna a valle. A momento si svolgono secondo il cronoprogramma stabilito 
          che prevede la messa in servizio di questo tunnel di 1,2 km nell'autunno 
          2011. 
          Cinque anni dopo l'inizio dei lavori, la caduta del diaframma segna 
          una tappa molto importante nella realizzazione del tunnel. Le squadre 
          che avanzano da Nord raggiungono quelle che provengono da Sud e realizzano 
          lo scavo del tunnel in sei parti. Le due parti laterali superiori ed 
          inferiori del tunnel sono già terminate. Il 4 Dicembre è 
          caduto l'ultimo lato delle due gallerie superiori. 
          Tenuto conto della geologia perturbata del terreno attraversato dal 
          tunnel di Moutier e delle difficoltà che causato all'avanzamento 
          dei lavori dal 2003, chiunque fosse coinvolto nel cantiere si è 
          adoperato alacremente alla risoluzione dei problemi. L'appaltatore è 
          Groupement Tunnel de Moutier (GTM) composto da Marti Tunnelbau, Marti 
          Berne, Pro Routes, Parietti & Gindrat, Marti Travaux Spéciaux 
          e Giorgio Chételat. 
          I lavori sono iniziati a Giugno 2001 con lo scavo dei due portali del 
          tunnel. La TBM, assemblata durante il 2002, ha cominciato a scavare 
          il 31 Ottobre 2002 per fermarsi quattro mesi più tardi, il 27 
          Febbraio 2003, dopo meno di 200 m d'avanzamento nella canna a valle, 
          a causa di una zona geologicamente perturbata, che i sondaggi preliminari 
          non avevano permesso di individuare. Una frana del fronte d'attacco 
          completamente inattesa ha successivamente causato un visibile cedimento 
          alla superficie. 
         
          
        L'imponente TBM di oltre 2.000 t è rimasta bloccata 
          per diverso tempo. Le immediate misure di consolidamento del terreno 
          adottate si sono rivelate inutili per la rimessa in moto della TBM. 
          Le operazioni di scavo del tunnel riprendono a Maggio 2003, nell'altra 
          canna del tunnel - a monte - con il metodo tradizionale. Contemporaneamente, 
          gli ingegneri, l'impresa e il committente cercano un'altra soluzione 
          per la prosecuzione dei lavori, mentre i geologi intraprendono dei sondaggi 
          complementari. 
          Nella primavera del 2004, in seguito all'analisi di diverse alternative, 
          il committente propone una soluzione all' Office Fédéral 
          des ROUtes (OFROU) che la firma. Nel progetto preso in considerazione, 
          la TBM prosegue lo scavo verso il portale di Eschert. Prima della sua 
          riapertura, la metà superiore del tunnel è scavata provenendo 
          dal portale Nord. 
          Circa 150 m davanti alla TBM, il tunnel attraversa una zona critica, 
          denominata "a marne tettonizzate", evidenziata dalle perforazioni 
          complementari. In questa zona, che attraversa obliquamente le due canne 
          della galleria, la roccia è talmente instabile che la sezione 
          circolare del tunnel può essere scavata soltanto in sei parti 
          se si vuole garantire la sicurezza del lavoro e degli operai. Questa 
          zona è scavata e rinforzata completamente prima del passaggio 
          della TBM.  
          Alla fine dell'anno 2004, viene concessa all'impresa una possibilità 
          di integrazione d'offerta, in base al nuovo progetto di realizzazione 
          del tunnel. All'inizio dell'anno 2005, l'impresa consegna la propria 
          offerta complementare al committente. Un'importante fase d'analisi e 
          negoziazione tra il committente e il contraente porta alla stesura dell'integrazione 
          di contratto, firmata dalle due parti nel Luglio 2005. Durante questa 
          fase, i lavori proseguono senza interruzione. Durante la maggior parte 
          del 2005, il tunnel avanza da almeno cinque fronti. La parte superiore 
          del tunnel, la calotta, è scavata nelle due canne, da nord verso 
          sud. Da sud, due squadre avanzano verso nord, mentre una terza progredisce 
          verso la TBM attraverso la galleria laterale che collega le due canne. 
          La testa della TBM è raggiunta dalla parte anteriore a Settembre 
          2005. Poco tempo dopo, ad Ottobre 2005, viene effettuata con successo 
          una prova di avviamento. Con grande soddisfazione di 
          tutti, la TBM avanza di 18 m tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006, 
          per uscire dalla zona in cui era rimasta bloccata. La TBM funziona! 
          Riprenderà il lavoro quando lo scavo nella zona a marne delle 
          diverse sezioni sarà terminato. Collegarsi a www.herrenknecht.com 
          Tuttavia, resta ancora molto lavoro. I prossimi scavi riguarderanno 
          le due gallerie di collegamento tra le due canne e le ultime due delle 
          sei dverse sezioni nella zona a marne tettonizzate. In seguito, occorrerà 
          ancora abbattere la parte inferiore del tunnel: con il metodo tradizionale 
          a partire dall'anno prossimo per la canna a monte, e con la TBM, a partire 
          da metà 2007 nella canna a valle. Quando saranno completati tutti 
          gli scavi, occorrerà ancora realizzare le sistemazioni interne 
          del tunnel. 
          Le metà superiori delle due canne del tunnel sono scavate e sostenute 
          (lo scavo della canna a monte è quasi terminato). Restano poche 
          incertezze dal punto di vista geologico, infatti le previsioni relative 
          alle parti inferiori possono essere dedotte abbastanza precisamente 
          dalle indagini effettuate in occasione dello scavo delle calotte. 
          Le quantità di materiali utilizzate finora per il sostegno del 
          tunnel sono impressionanti e danno un'idea delle condizioni geologiche 
          incontrate: 4.000 t di centine metalliche, 55.000 m d'infilaggi metallici 
          per volta ad ombrello, 45.000 m di ancoraggi per roccia e 50.000 m³ 
          di calcestruzzo. 
          Per quanto riguarda i costi del tunnel, i lavori realizzati dall'arresto 
          della TBM fino ad oggi corrispondono al nuovo contratto: la zona a marne 
          tettonizzate effettiva è leggermente più lunga di quella 
          prevista, ma comporta rocce e terreni con caratteristiche leggermente 
          più favorevoli di quelle previste. Da nord, avanzamenti più 
          rapidi di quelli fissati per contratto permettono di compensare consolidamenti 
          più importanti di quelli previsti in partenza. 
          Sulla base dell'avanzamento lavori durante quest'ultimi tre anni, il 
          programma contrattuale, che prevede la fine del cantiere per l'anno 
          2011, sarà rispettato. Collegarsi a Cliccare ch/30. 
          Consultare E-News 
          Weekly 41/2005, 16/2005, 37/2004, 13/2004, 32/2003 e 35/2002. Collegarsi 
          a www.a16.ch/a16/comm/061204_tu_mou_percement.htm 
          e a www.transjurane.net 
          50/06. 
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