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Costruzioni: crescono i ricavi delle imprese italiane all’estero

13/12/2018
Costruzioni: crescono i ricavi delle imprese italiane all’estero


Il sistema italiano delle costruzioni cresce ancora sui mercati esteri nonostante le tensioni internazionali e le difficoltà del mercato delle opere pubbliche interne. Le 35 imprese top attive all’estero hanno più che raddoppiato la quota di fatturato sviluppato oltreconfine, passando dai 6,5 miliardi di 10 anni fa agli attuali 14,3 miliardi. I dati sono sintetizzati nel Rapporto 2018 sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo, presentato dall’Ance lo scorso 1 ottobre presso il Ministero degli Esteri.


Sono i sistemi infrastrutturali complessi a comporre in prevalenza il portafoglio lavori per chi opera fuori dai confini italiani. Con 112 cantieri tra Stati Uniti, Polonia, Turchia, Medio Oriente e Africa Sub-Sahariana, ponti e strade cubano il 22,9% del fatturato, seguiti da metropolitane (18,3%) e ferrovie (14,1%, per un valore complessivo pari a 11,6 miliardi di euro).


Dei 43 cantieri di metropolitane a firma italiana, la maggior parte sono in Arabia Saudita, Australia, Danimarca, Qatar, Turchia, Francia, Romania. Nord e Sud America, Africa e Asia sono i luoghi delle commesse per gli impianti idroelettrici, con un 13% del portafoglio lavori che supera i 10 miliardi di euro.


La fuga all’estero delle imprese italiane di costruzione interessa le aziende di tutte le dimensioni. In 13 anni, la quota di fatturato estera ha surclassato quella interna: dal 31% del 2004 è arrivata a rappresentare il 74% del totale del giro d’affari, mentre sul mercato domestico gli ultimi dieci anni hanno visto ridursi il volume d’affari del 3,3% all’anno. Solo nel 2017 la componente nazionale è scesa del 4,4% rispetto al 2016.


L’internazionalizzazione sta diventando una scelta obbligata per tutte le classi d’impresa, anche se il trend di crescita risente delle classi di fatturato.


Le nuove commesse 2017 per i lavori di costruzione, pari a 17,4 miliardi, sono concentrate, per il 24% circa, in 19 Paesi dell’Unione Europea. La seconda area di espansione è il Nord America (Stati Uniti, Messico e Canada), da alcuni anni uno dei mercati di punta.


La terza regione è il Medio Oriente, con il 16,7% del totale delle nuove commesse, mentre la quarta è l’Europa Extra UE, con il 12,1%. L’Oceania rappresenta il 10,7% delle acquisizioni 2017, una percentuale mai raggiunta prima. I sei cantieri australiani riguardano importanti opere infrastrutturali a rete (metropolitane, ferrovie e strade) per un importo di quasi 3 miliardi di euro. In netto calo il Sud America, che solo tre anni fa rappresentava il 25,1% delle nuove commesse; nel 2017 la quota dell’area si è arrestata al 4 per cento. Collegarsi a http://wtc2019.lightdigital.cloud/attachments/construction-ita-eng_1544634045.pdf. 50/18.





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