Tunnelbuilder Promoting the world's tunnelling industry to a huge qualified audience

Contattare – monica@tunnelbuilder.com
View the Spanish Tunnelbuilder website View the English Tunnelbuilder website

  • Palmieri
  • Società Italiana Gallerie
  • Ita-Aites

News

Italia/Francia - Riaperto al traffico il traforo del Monte Bianco

12/12/2025

Il Traforo del Monte Bianco è stato riaperto oggi venerdì 12 dicembre, dopo 102 giorni di lavoro consecutivi nei due cantieri-test di risanamento della volta avviati lo scorso 1° settembre conformemente alla decisione degli Stati italiano e francese, in accordo con la Regione Autonoma Valle d’Aosta e con la Prefettura dell’Alta Savoia. Si è svolta con successo anche l’ultima delle 5 esercitazioni obbligatorie di sicurezza previste per il 2025.


La riapertura era subordinata all’esito positivo degli oltre 800 test funzionali – riguardanti tutti i sistemi di sicurezza (rilevamento automatico di eventi, acceleratori in volta, telecamere, cavo termometrico, illuminazione, ecc.) presenti all’interno della galleria, sui due piazzali e presso le aree di regolazione di Aosta e di Passy -in corso di svolgimento da fine novembre.


L’intervento realizzato nel 2025 rappresenta per le due società concessionarie del traforo (SITMB per la parte italiana e ATMB per quella francese) un investimento complessivo di 21 milioni di euro.


Il Traforo del Monte Bianco, che ha oltre 60 anni, è il primo dei grandi tunnel europei ad intraprendere lavori di risanamento profondi sulla sua struttura necessari a garantire la sua durata a lungo termine.  Dalla riapertura del traforo del 2002, il TMB-GEIE svolge attività di monitoraggio annuali della volta. Questa sorveglianza permanente consente di seguire la sua evoluzione nel tempo, e di definire i lavori futuri da realizzare.


La scelta delle zone di intervento

Le due porzioni di galleria individuate per la realizzazione di questo cantiere sperimentale sono caratterizzate dalle differenti configurazioni riscontrabili lungo il tracciato del tunnel. A causa delle diverse caratteristiche idro-geologiche della montagna che sovrasta il traforo, ci si è dovuti quindi confrontare con tecniche costruttive differenti da zona a zona, di metro in metro, dal piedritto alla chiave di volta che hanno richiesto - sin dalla fase di demolizione - l’adozione di soluzioni diverse.

Durante la realizzazione dei lavori, non sono mancati gli imprevisti tipici di un cantiere di tale complessità e levatura, come la scoperta di dispositivi per il drenaggio dell’acqua, installati a circa 10 cm di profondità.

Un “progetto nel progetto” è stato realizzato per trattare la venuta d’acqua storica al G26 (circa 300 litri/secondo), a circa 3,6 km dall’imbocco italiano: questo progetto ha consentito di mettere in sicurezza permanentemente la zona e di garantire un drenaggio efficace al fine di evitare qualunque sovrappressione dell’acqua; l’operazione è stata completata dalla realizzazione di una botola che consentirà le future ispezioni. Ogni imprevisto è stato analizzato e trattato in modo puntuale, adottando le migliori soluzioni tecnologiche.


La capitalizzazione delle informazioni per il prosieguo del rinnovamento della volta

La demolizione rappresentava una fase importantissima nella raccolta delle informazioni riguardanti sia la chiave di volta che i piedritti: la natura del materiale, lo spessore del calcestruzzo, la presenza di elementi di consolidamento (chiodi, reti, centine, ecc.) e convogliamento delle acque (tubazioni, imbuti, lamiere, ecc.), la presenza di spazi vuoti, ecc.

Tali informazioni saranno analizzate e capitalizzate al fine di individuare - per il prosieguo dei lavori negli anni a venire - la miglior metodologia operativa, la durata, la tecnologia da impiegare, l’impatto della chiusura sul lungo periodo e sugli itinerari alternativi, ecc


La natura dei lavori

Le due porzioni di galleria interessate dai lavori, situate a monte e a valle di una delle due zone trattate nel 2024, erano già state oggetto di attività propedeutiche durante le notti di chiusura della primavera del 2025: smontaggio delle lastre di rivestimento delle pareti e della loro sottostruttura, smontaggio lampade e installazione dell’illuminazione di cantiere.


A partire dal 1° settembre, si sono susseguite molteplici fasi, le une dopo le altre, o il parallelo in funzione dell’avanzamento del cantiere:

  • smontaggio degli impianti ancorati alla volta e ai piedritti (acceleratori per il controllo della corrente d’aria longitudinale, telecamere, rilevazione automatica di evento, cavo termometrico, pannelli a messaggio variabile, segnaletica verticale, ecc.);
  • installazione di un “confinamento dinamico” per operare in modalità di protezione dal rischio di eventuale presenza di amianto;
  • fresatura di precisione della struttura a livello della chiave di volta; in funzione della natura a consistenza del materiale da demolire, la demolizione è stata realizzata impiegando frese specifiche (laddove il calcestruzzo era sufficiente) o mediante un martellone demolitore idraulico (in presenza di roccia e di bulloni di ancoraggio). In ogni caso, lo spessore demolito ha dovuto essere tale da creare lo spazio per applicare alla volta i trattamenti successivi e alloggiarvi gli elementi prefabbricati, senza modificare la sagoma del tunnel;
  • trattamento delle venute d’acqua e consolidamento della volta mediante proiezione di cemento;
  • impermeabilizzazione completa su piedritti e volta, mediante posa di tre strati di guaina; questo rivestimento era inesistente all’epoca della costruzione del traforo negli anni Sessanta;
  • realizzazione del piedritto del nuovo rivestimento gettato in opera su 2,5 m di altezza per un totale di 510 metri lineari;
  • posa, regolazione e bullonatura dei 220 elementi di conci prefabbricati in cemento armato;
  • iniezione di micro-malta nella parte posteriore della volta e sigillatura degli elementi di conci;
  • ricostruzione, mediante armatura e getto in opera (sono stati impiegati 120 tonnellate di acciaio e 800 m³ di cemento), delle zone in corrispondenza dei luoghi sicuri, delle piazzole di emergenza, delle bocche di estrazione dei fumi e delle nicchie SOS;
  • reinstallazione degli impianti di sicurezza.

Il periodo di chiusura del tunnel è stato messo a frutto per realizzare anche altre attività.

GENIO CIVILE

- rimozione di 8.000 m² di elementi coprenti, al fine di indagare le porzioni della struttura del Traforo protette da lamiere. Tale attività, avviata nel 2023, rientra nel quadro complessivo dei controlli ispettivi periodici e degli approfondimenti conoscitivi delle strutture del traforo attualmente in corso con la collaborazione del Politecnico di Torino, dell’Università di Bergamo e del CETU di Lione;

- rimozione del rivestimento laterale in lastre di Glasal sugli ultimi 3 km di galleria, per una lunghezza complessiva di 6.000 metri lineari. Tale attività, come quella precedente, rientra nel quadro complessivo dei controlli ispettivi periodici; trattandosi di un’operazione da realizzare con cadenza quadriennale, è in corso di valutazione una soluzione alternativa di rivestimento;

- messa in sicurezza di oltre 40 bocchette di immissione di aria fresca, con l’obbiettivo di ripristinare la loro integrità strutturale e mantener le loro capacità aerodinamiche e di resistenza al fuoco.

IMPIANTI

- completamento della posa di una nuova illuminazione a LED sugli 11.600 metri di galleria;

- sostituzione dell’intero sistema di illuminazione all’interno dei canali di evacuazione e di ventilazione, per un totale di 2.600 apparecchi installati;

- sostituzione dei sistemi di climatizzazione delle cabine di trasformazione: in occasione della loro sostituzione, il TMB-GEIE ha creato una rete di acqua refrigerata che percorrerà gli 11,6 km del canale 4. Questa rete consentirà di convogliare parte dell'acqua proveniente dalla principale venuta situata tra il G25 e il G26. Infatti, quest'acqua, che sgorga a meno di 9°C, è una sorgente naturale ed ecologica di raffreddamento;

- modifica degli algoritmi di calcolo della ventilazione del LOGOS, il sistema di supervisione e gestione informatica di tutti gli impianti di sicurezza;

- numerose altre attività di manutenzione sugli impianti di sicurezza quali la posa di fibre ottiche, l'aggiornamento delle reti informatiche, l'aggiunta di nuovi sensori di ventilazione, la sostituzione dei gruppi di continuità, avvio del progetto di sostituzione degli apparati nelle 116 postazioni di chiamata di emergenza del traforo.

ALL’ESTERNO DELL’OPERA

- risanamento del rivestimento in calcestruzzo del canale AF1, mediante idrodemolizione e ricostruzione di 5 cm di calcestruzzo (pareti e soffitto del canale), sulla porzione che dalla centrale di ventilazione arriva all’inizio del tunnel, per circa 60 metri lineari;

- rifacimento di impermeabilizzazioni e di asfalti sui due piazzali antistanti gli imbocchi del traforo;

- risanamento del muro di coronamento in pietra all’imbocco italiano, a completamento dell’intervento realizzato nel 2023 e 2024 sull’arco scenografico;

- sistemazione delle aree dei vecchi portali termografici;

- prosecuzione del consolidamento del muro di sostegno della strada di accesso Sud.

Per ulteriori informazioni cliccare qui, fr/107 e it/105 per l’archivio di tunnelbuilder. Collegarsi a https://www.tunnelmb.net/. 50/25.


subscribe to our e-alerts view our advertising rates view our jobs
subscribe to our e-alerts view our advertising rates view our jobs